E’ morto nella sua splendida residenza di Bel Air, in California, Lido Anthony Iacocca, ex presidente Ford, grande capo e salvatore di Chrysler negli anni ’80 ma, soprattutto, l’inventore della mitica Mustang…Lido Anthony Iacocca se n’è andato alla veneranda età di 94 anni. E’ morto nella sua splendida residenza californiana dove si era ritarato a vita privata, magari per vivere anche di… ricordi. Sì, perché un personaggio di questo calibro di ricordi, belli o brutti, ne doveva avere davvero tanti. A partire da quella sua infanzia povera in quanto figlio di immigrati italiani che vendevano panini agli operai di un’acciaieria in Pennsylvania. Nonostante le difficoltà economiche, Iacocca riuscì prima a diplomarsi e poi, agli inizia degli anni ’40, a laurearsi in ingegneria industriale, con tanto di borse di studio. La sua prima esperienza professionale di alto livello fu in Ford dove iniziò si come ingegnere ma, ben presto, si trasformò in quello che oggi chiameremo “uomo commerciale”. Dopotutto, vendere hot dog o vendere automobili, per lui, era la stessa cosa perché… “l’importante è vendere”. La sua campagna “56 for 56” in cui offriva vetture del 1956 a a rate mensili di 56 dollari, fu memorabile tanto che quelli dei piani alti si accorse di lui. Bruciò le tappe e in pochissimo tempo approdò, sfruttando anche le sue capacità ingegneristiche, allo sviluppo del prodotto.
Attività, quest’ultima, che raggiunse il massimo livello con la produzione della mitica Mustang, vettura che,non solo fece sognare intere generazioni, ma diventò anche una vera e propria stella del cinema. Ricordate, per esempio, il film “Agente 007 – Una cascata di diamanti” nel quale Sean Connery era al volante di una Mustang Mach 1 di color orange del 1971? Oppure “Fuori in 60 secondi” dove Angelina Jolie e Nicolas Cage nei panni di un esperto ladro d’automobili giravano a bordo di una splendida Ford Shelby Mustang Eleanor? Bisognerebbe consumare quintali di inchiostro per ricordare tutte le presenze della Mustang nella storia del cinema e per questo concludiamo con il film “Bullit” del 1968 dove un altro mito assoluto come Steve McQueen nei panni del tenente della squadra omicidi di San Francisco, era alla guida della magnifica Mustang GT390 Fastback color verde.
Iacocca, tuttavia, non è solo Mustang: Lincoln Continental Mark III, Ford Fiesta, Mercury Cougar e Mercury Marquis, Ford Pinto, K Car, Chrysler Horizon, furono solo alcune delle vetture nate dal genio di Iacocca. L’uomo degli hot dog diventò l’uomo delle automobili tanto che Chrysler si affidò a lui per ricostruire l’azienda dalle fondamenta. Iacocca ridusse gli operai, vendette la divisione europea di Chrysler a Peugeot ma, soprattutto, iniziò a produrre nuove auto. Le Omni e le Horizon, per esempio, diventarono dei best seller con più di 300.000 unità vendute.
Rendendosi conto che l’azienda sarebbe uscita dal mercato se non avesse ricevuto pesanti sovvenzioni per la ristrutturazione, Iacocca, nel 1979, si rivolse al Congresso degli stati Uniti chiedendo garanzie per i mutui. Sebbene talvolta si dica che il Congresso abbia concesso dei prestiti a Chrysler, in realtà si limitò a fornire garanzie per la Chrysler. Era una mossa senza precedenti, ma Iacocca puntò sul sostegno del governo a compagnie aeree e ferrovie, rimarcando che la chiusura della Chrysler avrebbe comportato la perdita di un maggior numero di posti di lavoro. Vent’anni dopo, Marchionne si mise nei panni di Iacocca rifacendo la stessa operazione (con le dovute proporzioni, ovviamente) per acquistare e salvare di nuovo la Chrysler. Iacocca si ritirò decidendo di dedicarsi, in silenzio, ad attività di beneficienza. Ora se n’è andato, in silenzio, quasi in punta di piedi. Entrerà sicuramente nella storia dell’automobile come uno dei personaggi più importanti e più determinanti. Non solo: ogni volta che sentiremo il sound di una Mustang alzeremo gli occhi al cielo pensando: “Grazie mille, mister “Muscle Car”.